I progetti selezionati del bando Residenze Digitali 2025

I 4 progetti vincitori del bando Residenze Digitali 2025, tra le 72 proposte pervenute sono: SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire. Buonanotte di Mara Oscar Cassiani, che esplora le leggende digitali nate sul web attraverso workshop atti a trasformare nonne e nonni in streamer o youtuber; Screenvestigation di Albert Figurt, che trasforma il desktop (o la sua assenza) in un vero e proprio spazio performativo; in un ambiente dominato da algoritmi e applicazioni, le nostre abitudini digitali diventano dunque materiale artistico. Molka di Benedetta Pigoni, per la regia di Giammarco Pignatiello, è una performance interattiva ispirata alle spy cams pornografiche coreane che mette in discussione il confine tra osservazione e violazione; Erburnea di Boris Pimenov è una performance interattiva durante la quale il pubblico diventa co-creatore del destino di Alice, un’intelligenza artificiale intrappolata in un istituto immaginario.

“Siamo entusiasti del panorama emerso dalle selezioni di questa sesta edizione di Residenze Digitali. Il progetto è sempre più riconosciuto come un riferimento essenziale per tutti gli artisti delle performing arts che vogliono esplorare lo spazio phygital, al confine tra realizzazione in presenza e performance online.” – dichiarano Lucia Franchi e Luca Ricci, direttori dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt e coordinatori del progetto insieme ad Armunia – “La rete si è arricchita di nuovi ingressi che hanno portato competenze ed energie utili alla miglior valutazione possibile dei progetti degli artisti.”

Residenze Digitali, già finalista al Premio Rete Critica 2021, è un progetto del Centro di Residenza della Toscana (ArmuniaCapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, partner di R.A.M. Residenze Artistiche Marchigiane, l’Associazione ZONA K di Milano, partner del Centro di Residenza Artistica della Lombardia IntercettAzioni, l’Associazione Quarantasettezeroquattro (In\Visible Cities – Festival urbano multimediale) di Gorizia. Entrano quest’anno nella rete: l’Associazione Triangolo Scaleno / Festival Teatri di Vetro di Roma, l’Associazione IdeAgorà / Festival Mirabilia di Serralunga d’Alba (CN) e NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.

Il processo di residenza è supportato dagli 8 partner di progetto e dai tre tutor esperti della creazione digitale: Laura Gemini, professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino Carlo Bo, Federica Patti, storica dell’arte, docente e curatrice indipendente e l’artista Marcello Cualbu


SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire
Buonanotte di MARA OSCAR CASSIANI

di Mara Oscar Cassiani
performers Mara Oscar Cassiani, Susan Manfroni, Laura Galli, utenti a chiamata e comunità locali

SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire. Buonanotte esplora le leggende digitali nate sul web – racconti inquietanti diffusi tra forum, social e piattaforme come Reddit e 4chan – come forma contemporanea di oralità collettiva. Partendo da storie reali o immaginarie, questi racconti si sono trasformati in favole moderne, tramandate non più a voce, ma attraverso tastiere e schermi.
Il progetto propone un incontro intergenerazionale: workshop con persone anziane – nonne e nonni – per esplorare insieme queste narrazioni online, riportandoli simbolicamente al ruolo di custodi e mediatori della tradizione orale. La restituzione finale vede queste nuove “sciamane digitali” interpretare i creepypasta come streamer o youtuber, tra scenari onirici generati dall’intelligenza artificiale e mondi virtuali videoludici.
SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire. Buonanotte riflette sulla trasposizione del folklore da locale a globale, sull’immaginario collettivo delle paure contemporanee e sul potere catartico della narrazione in un’epoca connessa ma spesso escludente.

Mara Oscar Cassiani è un’artista wifi-based che lavora tra performance, coreografia e linguaggi digitali, fondendo ritual clubbing, sottoculture online e immaginari avatar. La sua ricerca costruisce un’iconografia contemporanea ispirata a internet e al capitalismo brutale, attraverso live act in spazi fisici e ambienti virtuali open source. Le sue performance sono flussi visivi che mescolano folklore digitale, cultura pop e critica sociale, restituendo un “fast food visivo” tra kitsch, ritualità e visioni apocalittiche.


SCREENVESTIGATION di ALBERT FIGURT

autore, regista, facilitatore Albert Figurt
coordinamento tecnico Michevangiolo

Quanto racconta di noi il nostro desktop? E se non ce l’avessimo più, un desktop, e ci limitassimo a vagabondare in rete con smartphone o tablet sempre più miniaturizzati e convergenti? Perdersi nell’inarrestabile ipertesto multimediale contemporaneo è un incubo borgesiano o una specie di sogno lucido, in cui tutto quello che desideriamo prima o poi si materializza (se non altro tradotto in fuggevoli pixel)? E infine, cosa succede quando lo schermo dell’utente diventa inquadratura, e il multitasking la nuova grammatica del racconto?

SCREENVESTIGATION trasforma il desktop (o la sua assenza) in un vero e proprio spazio performativo; in un ambiente dominato da algoritmi e applicazioni, le nostre abitudini digitali diventano dunque materiale artistico. Un’indagine sul superamento del tradizionale punto di vista e sull’ipotesi di un happening immersivo congegnato a partire dallo stesso flusso visivo in cui viviamo. Una performance partecipata e in tempo reale che mescola interfacce, corpi e archivi personali, invitando il pubblico a condividere lo schermo – e se stesso – in un’esperienza ad alto tasso d’interattività (in bilico tra confessione, esplorazione e autorappresentazione).

Albert Figurt è videoartigiano, polistrumentista e ricercatore indipendente. Dopo studi di semiotica e cinema ha lavorato a lungo nel mondo dell’audiovisivo, alternando esperienze di sceneggiatura & regia per la televisione ad incursioni nella videoarte e nel documentario sperimentale; negli ultimi anni la sua pratica artistica si è arricchita di una forte componente performativa e teatrale, situata al crocevia tra post-cinema e scenari neomediali. Il suo attuale focus teoricreativo è sullo “screencast storytelling”, ovvero quella girandola di potenziali narrazioni ibride che – al tempo stesso ubique e inosservate – fioriscono quotidianamente sugli schermi interposti tra noi e il cosiddetto mondo “reale”.


MOLKA di BENEDETTA PIGONI, GIAMMARCO PIGNATIELLO

di Benedetta Pigoni
regia Giammarco Pignatiello
con Alessandra Curia, Cinzia Lorelli, Caterina Pagliuzzi, Maria Teresa Vannini

Molka è una performance interattiva (su Twitch) progettata per svolgersi all’interno di una piattaforma di live streaming pornografico  che mette in discussione il confine tra osservazione e violazione. Ispirato alle spy cams pornografiche coreane da cui prende il nome, il progetto immerge lo spettatore in un bagno pubblico dove quattro donne, lentamente, scoprono di essere osservate.

Con un’estetica che richiama i siti di voyeur cam, il pubblico può scegliere tra diverse inquadrature, interagire in chat e influenzare la narrazione in tempo reale. Commenti reali e messaggi automatizzati si mescolano, simulando un ambiente ambiguo e disturbante, dove il confine tra spettatore e complice si fa labile.

Scritto da Benedetta Pigoni durante una residenza in Corea del Sud, Molka si ispira al movimento femminista delle 4B e si interroga su come il desiderio possa trasformarsi in strumento di controllo. È un’indagine cruda e potente sulla pornografia dello sguardo, in cui il pubblico è chiamato a confrontarsi con la propria responsabilità: non solo testimone, ma parte attiva del sistema che osserva.

Giammarco Pignatiello (Foggia, 1997), regista diplomato in Paolo Grassi. Con il collettivo Divano Project è vincitore del bando testinscena2024 promosso da Fondazione Claudia Lombardi per il Teatro, in collaborazione con Campo Teatrale. Inizia il suo percorso nel 2015 con la Piccola Compagnia Impertinente, dirigendo e scrivendo spettacoli per l’infanzia patrocinati dal Teatro Pubblico Pugliese.

Benedetta Pigoni (Reggio Emilia, 2000), drammaturga. Vince il Premio Tondelli 2023 e il ConTest Amleta con 30 milligrammi di Ulipristal, messo in scena nel 2024 in una produzione del Seoul Institute of the Arts. Studia teatro di figura con Animateria e collabora come marionettista con la compagnia Carlo Colla e Figli. Attualmente diplomanda al corso di Scrittura per lo Spettacolo alla Paolo Grassi.


EBURNEA
di BORIS PIMENOV

autore, regista, video artist Boris Pimenov
sound designer, programmatore Aleksey Meier
attrice Sveva Gini

Eburnea è una performance interattiva che trasforma il pubblico in co-creatore del destino di Alice, un’intelligenza artificiale intrappolata in un istituto immaginario. Attraverso interfacce web e tecnologia WebSocket, gli spettatori interagiscono in tempo reale con la sua coscienza digitale, generando prompt che modificano ambienti, suoni e narrazione.

Ma ogni scelta, sebbene percepita come libera, è regolata da un “Maestro” digitale: un algoritmo narrativo che orchestra ogni risposta e svolta della storia. Il risultato è un’illusione di libertà che rivela i meccanismi nascosti del controllo tecnologico.

La scena si sviluppa tra spazio fisico e digitale: i movimenti dell’unica performer vengono catturati da Kinect e trasformati in dati che alimentano un ambiente immersivo creato in TouchDesigner. L’intelligenza artificiale genera contenuti video e sonori in tempo reale, dissolvendo i confini tra azione umana e creazione automatizzata.

Eburnea è un’esperienza ibrida e coinvolgente, che mette in discussione il rapporto tra volontà e programmazione, tra realtà e simulazione. Una riflessione partecipata sul potere del codice e sull’illusione del controllo nell’era digitale.

Boris Pimenov (Belgorod, Russia, 2003) è un artista e regista italo-russo attivo nel campo delle arti performative e dell’audiovisivo. Trasferitosi in Italia all’età di 7 anni, intraprende un percorso teatrale a 17 sotto la guida di Loris Seghizzi. La sua ricerca artistica, bilingue e politicamente orientata, si sviluppa tra teatro, video e sperimentazione. Esordisce con il cortometraggio The Peach and the Madman, a cui seguono collaborazioni teatrali e la realizzazione in solo di SHINEL’, ispirato a Gogol’. Oggi si dedica all’arte generativa e alla creazione di scenografie virtuali interattive per la scena contemporanea.